venerdì 25 marzo 2016

MONEY, FONTE D'ISPIRAZIONE COMUNE - 07/30 aprile 2016 - Opere di: F. Angeli, A. Warhol, Banksy, G. Colosimo, Peter Hide 311065, G. Turcato


HALF DOLLAR - F. Angeli - Tecnica mista su tela cm 120 x 70 - 1976

 MONEY, FONTE D'ISPIRAZIONE COMUNE  
Opere di: F. Angeli, Bansky, G. Colosimo, Peter Hide 311065, G. Turcato

Una selezione di opere di artisti che hanno utilizzato nei loro lavori il denaro come icona (F. Angeli, A. Warhol), come materia pittorica (G. Turcato), come soggetto (Banksy), come contestazione (G. Colosimo, Peter Hide 311065)

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In questa nuova mostra, galleria Showcases presenta accostandole alcune opere di artisti che in momenti storici e luoghi geografici differenti hanno utilizzato il denaro come “significato”, come “concetto” all’interno dell’opera.

Infatti se per Saussure il significante è il veicolo per arrivare al significato visivo, e se per Hyelmslev il significante è il piano dell’espressione e il significato è il piano del contenuto, scindendone i piani, Showcases ha voluto partendo da questa analisi filosofica presentare l’opera di alcuni artisti accumunati dall’utilizzo del “denaro” come “concetto” espresso mediante il suo utilizzo formale, che diventa “sostanza viva” attraverso l’utilizzo e la rappresentazione della sua forma.
Soggetto della mostra “MONEY” è quindi l’unione tra forma e contenuto e la relazione tra significato e significante.
Andando in ordine cronologico, sono presentate delle opere di Andy Warhol, che mostrano il denaro come stereotipo di un mondo standardizzato e freddo, in cui l’uomo immerso nella società dei consumi ha perso di vista molti valori. Il tutto presentato con un’iconografia pop, piacevole, colorata, accattivante ed ironica, in cui l’opera d’arte e anche l’artista diventano essi stessi prodotti di consumo.
In mostra sono presentate anche alcune opere di grande formato di F. Angeli, che utilizza il denaro non come icona ma come immagine simbolo del potere e sottolinea il tema della memoria all’interno di un mondo drammaturgico ed insieme popolare.
Giulio Turcato con la sua “pittura collage” include la banconota come elemento di utilizzo quotidiano e riesce a dare forma poetica alla pittura di superficie, quindi il contrasto di colori e la matericità della superficie rientrano per lui all’interno di unico ordine cosmico.
Banksy con la sua opera multipla utilizza il denaro come soggetto e con la satira che lo contraddistingue realizza una critica sociale e politica.
Gianni Colosimo che è stato uno dei primi artisti che ha creato con ironia e lucidità una corrente “money art” in Italia, utilizza il denaro in modo colto, come elemento costituente dell’opera impiegandolo come materia di creazione della rappresentazione, mettendo contemporaneamente a fuoco il significato del suo utilizzo e la sua prevalenza sulla nostra dimensione del vivere.
Peter Hide 311065 che come Colosimo da anni lavora con la rappresentazione del denaro e con il suo significato e concetto, lo utilizza non come materia di rivestimento ma di “costruzione” dell’opera stessa.
Le banconote diventano di volta in volta materia, supporto, scultura e sono la denuncia, attraverso la frase “Amare il denaro sopra ogni cosa” dell’incapacità dell’uomo di avere un rapporto equilibrato con esso.
Sono “soggetto” e “oggetto” amato e odiato e sono il significante veicolo per arrivare al significato.
Palmira Rigamonti









martedì 8 marzo 2016

LORENZO PIEMONTI, OPERE DEGLI ANNI 70 - 10 marzo/2 aprile '16


LORENZO PIEMONTI
(Carate Brianza MB 1935-2015)

Lorenzo Piemonti si è imposto all’attenzione della critica nazionale e internazionale per i suoi risultati plastici che traggono dal numero la loro matrice prima e svolgono in progressione tridimensionale, le molteplici variazioni di una sequenza numerica.
L’arte figurativa non è stata estranea all’attività di Piemonti, (ricordiamo il periodo dedicato al soggetto “macchine da cucire”) egli però, a decorrere dalla metà degli anni sessanta, ha inteso muoversi su un percorso, dove la disciplina mentale e il rigore logico, uniti all’abilità manuale, si concentrano in una sintesi di forte impatto visivo e ambientale.
La personalità dell’artista maturata dalla decennale permanenza nella Svizzera centrale, nei contatti con i maestri del Concretismo svizzero, si è sviluppata in una direzione estremamente individualizzata, testimoniata dai “cromoplastici” e dalle recenti accelerazioni.
Con Gyula Kosice e Carmelo Arden Quin, è stato fondatore del gruppo “MaDì Italia” (materialismo dialettico) presente in mostre personali e di gruppo in Francia, Svizzera, Serbia, USA, Ungheria, Romania, Spagna.